VELAZQUEZ IN ITALIA. Il primo viaggio in Italia risale al 1629 e durò soltanto un anno e mezzo circa. Questo fu anche uno dei momenti cruciali per lo sviluppo dello stile pittorico dell'artista spagnolo e anche della storia del mecenatismo della corona di Spagna, dato che fu Filippo IV a finanziare il viaggio.
Diego rimase abbagliato da chiese e palazzi, da giardini e antiquarie, dai pittori della sua stessa epoca Guido Reni, Guercino, Pietro da Cortona, Nicolas Poussin e naturalmente Annibale Carracci e da Caravaggio, che già conosceva.
Venti anni dopo, quando aveva 50 anni, il pittore riuscì a fare un secondo viaggio di in Italia. In questa occasione Velazquez fu inviato a Roma dal re Filippo IV di Spagna per acquistare sculture e dipinti. E anche per reclutare un pittore di talento per abbellimenti all'Alcazar di Madrid. Nel 1649 Velazquez dunque si imbarcò a Malaga diretto a Genova, spostandosi poi a Milano e Venezia, dove acquistò dipinti dei più famosi pittori veneti. Poi a Modena fu ricevuto con entusiasmo dal Duca, per il quale eseguì tre ritratti, uno tuttora nella città emiliana, gli altri due ora esposti al museo di Dresda. JUAN DE CORDOBA, AGENTE SPAGNOLO A ROMA. Quando l’artista arrivò a Roma fu l'agente spagnolo Juan de Córdoba che gli organizzò il soggiorno. Si occupò di tutte le questione gestionali relative all'invio in Spagna delle opere d'arte, ma non solo. Gli trovò casa a Palazzo Nardini in via di Parione, dietro piazza Navona, gli gestì l’agenda, gli curò gli incontri nelle varie dimore nobiliari della città, lo introdusse negli ambienti romani, gli gestì i contratti dei lavori. E non solo.... |
D. Velasquez, Juan de Pareja |
Presumibilmente il quadro servì come allenamento visto che non toccava i pennelli da mesi, per prepararsi alla realizzazione dell'ancora più celebre ritratto di Innocenzo X.
I NOTAI. Il Collegio dei Trenta notai capitolini fu istituito da Sisto V con bolla del 29 dicembre 1586 con l'obiettivo di riorganizzare l'antico Collegio dei notai capitolini. Il numero degli uffici notarili fu fissato a trenta; i notai, oltre a rogare atti per i privati, fungevano da cancellieri del tribunale del Senatore: i primi quindici uffici verbalizzavano gli atti del tribunale del Primo collaterale di Campidoglio, gli altri del Secondo collaterale.
Il più antico protocollo conservato risale al 1348 ed appartiene al notaio Johannes Nicolai Pauli [clicca qui].
Proprio dal notaio Giovanni Garzia Valentino, probabilmente di origine spagnola, venne redatto un atto dal quale si apprende la notizia del figlio segreto di Velazquez, che forse Diego non ebbe neppure il tempo di conoscere in quanto fu richiamato in patria dal re di Spagna, ma di cui comunque, grazie agli amici e a Juan de Cordoba, rimasti a Roma, ebbe modo di interessarsi al piccolo Antonio dopo il suo rientro a Madrid.
Non solo.. lo stesso archivio del notaio Garzia Valentino conserva un'altro atto di Velazquez, redatto sempre in occasione di questo soggiorno romano.
Si tratta di un atto che stabilisce la libertà per il suo servo Juan de Pereira, (Donatio libertatis), quello del ritratto, stabilendo come unico obbligo, quello di continuare a lavorare nel suo studio per altri quattro anni.
D.Velazquez, Venere di Londra |