18 gennaio 2023

Assalto a Sant'Ivo alla Sapienza. Paolo Portoghesi e gli altri..1968.

Roma, 19 febbraio 1968: con l'involontaria complicità del giovane professore Paolo Portoghesi, tre studenti chiamati gli Uccelli fanno il nido per 36 ore sulla cupola di Sant'Ivo alla Sapienza, occupando simbolicamente quella che fu la prima università della capitale. 

Si tratta di uno degli eventi che diedero il via al Sessantotto

Con l’aiuto dell' architetto Paolo Portoghesi, allora 37enne professore molto ascoltato dai protagonisti del movimento studentesco, tre studenti, Paolo Ramundo (26 anni), Gianfranco Moltedo (26) e Martino Branca (27) occuparono il 19 febbraio 1968 la cupola del Borromini, in quella che era stata la prima storica sede della Sapienza.

 I tre - soprannominati gli Uccelli per i versi che facevano durante le assemblee studentesche -  accompagnati da Portoghesi scalarono la bella cupola, passarono la notte al freddo e poi discesero il giorno dopo tra la folla degli studenti raccolti in piazza Sant’Eustachio e corso Rinascimento.

Riuscimmo a farli uscire dalle aule occupate e da quelle infinite e verbose discussioni e a portarli al centro di Roma”, ricordano - “La nostra era una rivoluzione culturale, e dove potevamo andare se non nella cupola di un architetto rivoluzionario come Borromini

Dieci giorni dopo arrivarono gli scontri di Valle Giulia che cambiarono la storia del movimento studentesco.(per saperne di più) 

Per i suoi valori artistici e simbolici, l'edificio della chiesa di Sant'Ivo  è considerato come uno dei capolavori del Barocco e della storia dell'architettura di Francesco Borromini. L'aspirazione all'infinito, la leggerezza ricreata nel globo e in quelle fiamme che, come la luce di un faro, illuminano il fedele, sono un compendio di bellezza e di ingegno. 

E proprio al culmine della cupola lassù in alto, vicino al cielo,viene ideata un’azione fino ad allora inedita. 

RINNOVAMENTO CULTURALE. E' pur vero che l'Università italiana necessitava di un cambiamento. Nel 1956 gli iscritti ai corsi di laurea erano 212mila, dieci anni dopo erano saliti a quota 425mila. Un boom. L'Ateneo d'elite era diventato di massa, grazie anche al progresso economico e ad un ritrovato ottimismo sociale. L'insegnamento era però in mano ai cosiddetti ‘baroni’, professori che spesso comparivano solo per le lezioni senza interagire con gli studenti. Infine era sottovalutata, o ignorata, l'esigenza di laboratori e seminari che preparassero gli studenti all'attività professionale.


Si sentiva la necessità di cambiare aria, di rinnovare il concetto stesso di studio, di accessibilità, di comunicazione. 

Cominciarono così le prime occupazioni: Statale di Pisa, Palazzo Campana a Torino, Cattolica di Milano, Architettura a Milano, Roma, Napoli, di Sociologia di Trento. 

In tutta europa poi si sarebbero diffusi questi fermenti che univano universitari, liceali, giovani, operai.

Guarda qui:

https://video.repubblica.it/cronaca/i-tre-uccelli-tornano-a-sant-ivo-alla-sapienza-cosi-occupammo-la-cupola-e-scoppio-il-68/297550/298168