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V. Capobianchi Roma, 1836 – ivi, 1928 |
L'origine di questa raccolta era dovuta ad alcuni doni fatti dal numismatico Vincenzo Capobianchi nel 1885. Egli donò 82 monete, di cui 55 d'argento e le restanti di "lega" circolanti a Roma nei secoli XI-XV. A cui aggiunse un anno dopo altre 12 monete e infine nel 1888 un altro esemplare. In tutto quindi 95 monete.
Capobianchi si premurò anche di fare una descrizione della raccolta, che avrebbe dovuto portare il suo nome.
Lo scopo di questi doni era quello di dotare la Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica di Roma (1) di materiale didattico da utilizzare per le lezioni di numismatica, previste all'epoca nell'ordine di studi di queste scuole.
Addirittura il numismatico fu ringraziato pubblicamente con una nota pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 18 agosto 1885.
CESSIONE DELLA RACCOLTA. Circa cento anni dopo, nel 1983, tutte le monete possedute dall'Archivio di Stato di Roma furono cedute dalla Direzione dell'Archivio al Gabinetto numismatico Romano, oggi Medagliere del Museo Romano di Palazzo Massimo.
Fino al 1969 le notizie sulla consistenza di questo piccolo tesoro sono nebulose. In questo anno invece fu pubblicato un catalogo descrittivo di tutte queste monete possedute dall'Archivio di Stato.
La collezione risultava incrementata a 217 esemplari di monete, di cui però non è possibile rintracciare le modalità, con cui le altre monete sono arrivate in Archivio. Acquisti, doni, ritrovamenti? Le relazioni annuali stese dai direttori dell'Archivio non chiariscono nulla in merito.
CAMBIO DI ROTTA. Il trasferimento fu dovuto al cambiato clima culturale che ha investito i beni culturali dal 1975 con la creazione del Ministero per i Beni e le attività culturali ( aggiunto anche per il Turismo)organismo destinato alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari, con la conseguente possibilità di stretta collaborazione e di massima specializzazione dei molti istituti che ne fanno parte.
Inoltre le lezioni di numismatica negli anni 1982/83 venivano svolte da funzionari del Dipartimento Numismatico presso la Soprintendenza Archeologica di Roma, che disponeva di una buona attrezzatura didattica.
Non va poi tralasciata il pericolo di furti, che spesso riguardano proprio questi oggetti, a causa della loro dimensione ridotta. Quindi anche questa motivazione può aver contribuito alla cessione.
LE MONETE. Il nucleo principale è formato da quelle coniate a Roma, mentre altre sono coniate in zecche di quasi tutte le regioni d'Italia. Mediocre il loro stato di conservazione e modesto il loro valore nominale.
Si tratta di monete molto comuni, in cui spiccano alcuni denari del X e XI secolo, i provisini della Sciampagna, provenienti alla reverenda Camera Apostolica dalle Crociate, alcuni grossi e mezzi grossi del Senato romano, un grazioso fiorino di Firenze, e un bel saluto d'argento di Carlo d'Angiò e un carlino dell'antipapa Clemente VII coniato ad Avignone. Poi anche tre monete spagnole ritrovate dentro un manoscritto catalano del secolo XV.
Le monete sono quasi tutte di rame, parecchie di mistura cioè fatte con una lega contenente più rame che argento. Sono presenti monete d'argento, e infine anche un ducato (o fiorini) d'oro.

italiano. Come pittore era noto per dipingere scene realistiche di stile neo-pompeiano. Ha anche scritto diversi testi sulle monetazioni italiane.
È morto a 92 anni a Roma all'ospedale San Giovanni Calabita, e risulta registrato nei registri di Stato Civile del 1928 che Il Portale degli ANTENATI mette a disposizione. Si tratta dello stato civile postunitario del Tribunale di Roma (registrazioni di nascita, matrimonio, morte, cittadinanza) dal 1871 al 1929, fondo non più consultabile in originale perché andato distrutto.
LE CARTE D'ARCHIVIO E LA BIBLIOGRAFIA. CFR. Morena, Marina , Monete, archivi e musei : appunti su una raccolta numismatica già dell'Archivio di Stato di Roma - In Annali della Pontificia insigne accademia di belle arti e lettere dei virtuosi al Pantheon . - 13 (2013), p. 469-474 ill.; per il Catalogo cfr. Vera Spagnuolo, Una raccolta di monete nell'archivio di stato di Roma, in Rassegna degli archivi di Stato, a. XXIX, 1969, 2, p. 412e segg.Vedi anche Numismatica e ricerche nell'Archivio di Stato di Roma di Marina Morena
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(1) Si tratta di discipline complementari che vengono stabilite annualmente, anche in base ad esigenze espresse dagli allievi. In linea di massima, comprendono discipline quali l’Araldica, la Sfragistica, la Sigillografia, la Metrologia, la Cronologia, la Numismatica, la Codicologia, la Bibliografia e la Biblioteconomia. A queste si aggiungono discipline tecniche di tipo informatico o comunque legate alle nuove tecnologie.