14 aprile 2020

Lo Schedario Garampi e l'Archivio Segreto Vaticano

G. Garampi
Oggi appare quasi impossibile poter redigere, senza gli strumenti tecnologici attuali,  un monumentale Schedario come quello fatto nel '700 da Giuseppe Garampi (Rimini, 1725 - Roma 1792), che fu Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano e dell’Archivio di Castel S. Angelo dal 1751 al 1772.
Questo schedario, a distanza di secoli, è ancora oggi lo strumento, fra i diversi indici ed inventari , che rendono effettivamente reperibile e consultabile il materiale custodito nell’Archivio Segreto Vaticano. 

IMPORTANTISSIMO STRUMENTO. Frutto della iniziativa di G. Garampi, lo Schedario, disponibile alla consultazione presso la Sala di studio intitolata a Leone XIII dell'Archivio Vaticano, costituisce quindi ancor oggi l’unico Indice Generale per nomi e per materie della documentazione presente nell’Archivio Segreto Vaticano fin quasi a tutto il XVIII secolo. 
Il Garampi con i suoi collaboratori setacciò l'intero archivio, annotando diligentemente tutto. Voleva scrivere l'Orbis Christianus, la prima e unica opera "totale" sulla cristianità, che non vide mai la luce. 

Quel che il Garampi riuscì a fare fu costruire un gigantesco indice, in un'unica copia, che oggi è la mappa per muoversi nell'archivio. 
Però il grande schedario fu raccolto e organizzato dal Garampi in funzione della realizzazione di tre opere

  • un bollario che illustrasse i provvedimenti dei papi per tutto il mondo cattolico, a partire dalla metà del secolo V in poi; 
  • una trattazione storica  sopra tutti gli uffici e cariche della Sede apostolica
  • una storia di tutte le diocesi, da intitolarsi Orbis christianus. 
ORGANIZZAZIONE DELLE SCHEDE. Le schede, redatte ai tempi di Garampi, avevano lo scopo di censire e segnalare tutta la documentazione utile a quel fine, custodita nell'Archivio vaticano. 
Dopo la morte del Garampi, avvenuta nel 1792, il progetto fu abbandonato. Si cominciò però ad ipotizzare che le schede potessero essere un prezioso strumento per le indagini, se si fosse riusciti a metterle a disposizione dei ricercatori. 
D'altro canto era anche necessario porre rimedio ad un impiego talora imprudente delle schede, come era avvenuto da parte del personale dell'Archivio: molte infatti si trovavano disseminate nei locali di deposito, talvolta ancora inserite tra i fogli dei registri e dei volumi manoscritti, presso il documento che, tramite loro, era stato possibile individuare. 
A ciò si aggiunga che nel 1810 Napoleone aveva ordinato il trasferimento a Parigi dell'Archivio segreto. E lì ci rimase 4 anni.
Un numero impressionante di schede cartacee, oltre 800.000, furono fissate  e incollate su grandi fogli, poi riuniti e rilegati a formare i grossi, caratteristici volumi odierni. 

LO SCHEDARIO. La conoscenza dello Schedario Garampi rappresenta una introduzione all'Archivio per gli studiosi che per la prima volta vi entrano in contatto. La sua consultazione è in fondo una necessaria fatica propedeutica alla comprensione della complicata articolazione e dei problemi non sempre facili rappresentata dai tanti fondi scandagliati dagli archivisti autori delle schede diretti da Garampi. 
Ci troviamo di fronte quindi a un complesso di Indici la cui consultazione è indispensabile a quanti frequentano questo Archivio. Si tratta  inoltre di uno strumento di ricerca molto consultato da chi si occupa della storia del basso medioevo e dell'età moderna. 
I volumi sono 125, suddivisi nelle seguenti dieci sezioni:
1. Papi
2. Cardinali
3. Offici
4. Chiese di Roma
5. Vescovi
6. Abati
7. Benefici
8. Miscellanea I

9. Miscellanea II10. Cronologico.

ORGANIZZAZIONE DELLO SCHEDARIO. 
Il grande Schedario Garampi si presenta quindi soprattutto come un indice o repertorio alfabetico, da utilizzare con somma pazienza e particolare precisione.  Apparve tuttavia subito evidente che la difficoltà di decifrazione delle schede Garampi era grave, forse insuperabile; ci sarebbe voluta una chiave di lettura di facile impiego anche da parte di un semplice studioso.
Fu un oratoriano francese, Louis Guérard, il primo ad assumersi il compito di fornire in proposito una guida sufficientemente ampia, assai utile agli studiosi del primo quarto di questo secolo. 
Pubblicato prima nel 1901, (L. Guérard, Petite introduction aux Inventaires des Archives du Vatican, Roma-Paris 1901) , il lavoro è dedicato agli indici dell’Archivio Vaticano, e riserva largo spazio e interessanti annotazioni allo Schedario Garampi
Il Guérard si è certamente giovato delle indicazioni e informazioni ottenute dagli stessi archivisti, ai quali peraltro il suo lavoro fu di stimolo ad approntare qualcosa di simile. Fu così pubblicato il volume Sussidi per la consultazione dell'Archivio Vaticano.. di G. Gualdo (a cura di) venticinque anni dopo, che riprende infatti a volte le stesse espressioni ed osservazioni che si leggono nel saggio del Guérard.