18 dicembre 2022

Padre Jean Coste, le sue fotografie della Campagna romana sono oggi digitalizzate (in parte...)

 

Per chi lavorava o studiava, negli anni '70/'80, nella Sala di studio dell'Archivio di Stato di Roma era una presenza costante. 
Un uomo minuto con un vistoso accento francese, in clergymen, sempre un pò di fretta, che veniva per consultare  documenti, cartografie e testi concernenti la topografia storica della Campagna romana e non solo.

JEAN COSTE. Jean Coste nasce nel 1926 nella città francese di Clermont-Ferrand; specializzato in Scienze bibliche, all’interno dell’Ordine marista di Lione. Dal 1953 fu a Roma, dove si dedicò all’edizione critica dei documenti sull’origine dell’Ordine, maturando un rigoroso metodo di ricerca e di analisi delle fonti che in seguito applicò alla documentazione medievale romana e alla topografia storica del territorio romano e laziale. 

 Lo studioso è scomparso a Roma nel 1994.

LA DOMENICA IN ESPLORAZIONE. Padre Coste, dopo aver detto messa, dedicava la domenica a esplorazioni nella campagna romana, spesso accompagnato da giovani studenti.

 Jean Coste si portava dietro una macchina fotografica. Un intelligente intuizione in anni dove ancora non si dava tantissima importanza alle immagini, come oggi. Da questa attività scaturivano fotografie scattate dallo stesso Coste e dai suoi collaboratori durante le “spedizioni” di ricognizione archeologica e topografica nella Campagna Romana, effettuate dal novembre 1964 al giugno 1994, che ci tramandano un’immagine datata e databile di circa duemila soggetti fotografici per un totale di quattromila scatti

Oggi è possibile vedere parte di queste fotografie digitalizzate e messe a disposizone online..[clicca qui]

J-Coste, acquedotto Claudio
1966
Infatti grazie alla Società romana di storia patria si è  proceduto alla ricognizione, catalogazione e digitalizzazione del fondo fotografico dell’Archivio di Jean Coste, illustre medievista e studioso della topografia storica della Campagna Romana, nonché Consigliere e Segretario della Società romana. 

Il fondo fotografico costituisce un patrimonio di grande interesse dal punto di vista scientifico e persino di attualità, in quanto le immagini forniscono una testimonianza importante delle profonde mutazioni subite negli ultimi decenni dal territorio del Suburbio e dell’Agro Romano, rendendo talvolta illeggibili le preesistenze archeologiche e storiche.Tra le fotografie dell’Archivio Coste, recentemente oggetto della redazione di un inventario analitico e di una sistematica campagna di scansione a cura della Società romana e dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione del Mibact, è stato selezionato un numero rappresentativo di immagini da porre a confronto con quelle del medesimo soggetto eseguite ora, nello stesso luogo e con la stessa angolatura.

In particolare, sono stati presi in considerazione sessanta siti, fotografati da Jean Coste e dai suoi collaboratori tra il 1965 e il 1983, nel settore sudest del territorio suburbano di Roma fra le vie Tiburtina e Appia. Ciò ha permesso non solo di far conoscere e valorizzare il fondo fotografico, ma anche di fissare, grazie alle nuove immagini realizzate dal fotografo Roberto Nadalin, le tappe dell’urbanizzazione del territorio romano che hanno inciso in modo particolarmente significativo nel quadro storico e archeologico.

ARCHIVIO JEAN COSTE. Quindi presso presso la Società romana di storia patria sono depositati i materiali di ricerca e le schede di Jean Coste. 

J.Coste, Torre del Quadraro
1976

L’archivio comprende, fra l’altro, cinque schedari che contengono, ordinate in 246 buste numerate e titolate, stampe di varia misura di fotografie in bianco e nero e a colori, scattate dallo stesso Coste e dai suoi collaboratori, per lo più in occasione delle sue “spedizioni” domenicali nella Campagna Romana. 

Le fotografie rappresentano una testimonianza importante sullo stato di luoghi che nel corso degli anni successivi hanno subito profonde mutazioni. Le spedizioni, svolte dal 15 novembre 1964 al 29 giugno 1994, sono oggetto di altrettante descrizioni redatte a mano dallo stesso Coste all’interno di una serie di dodici taccuini corredati da una rubrica alfabetica dei luoghi descritti.