31 marzo 2011

Il viaggio in Italia di Cristina di Svezia. Preparativi e retroscena nella corte del papa /3


G.M. Morandi,
 Alessandro VII alla
processione del Corpus Domini,
Musèe des Beaux-Arts, Nancy
Dietro i preparativi per accogliere e ospitare Cristina di Svezia e il suo seguito, che per raggiungere Roma passa in varie città italiane , ci sono dei retroscena assai singolari.
Non dimentichiamo che un secolo prima il papato aveva dovuto ingoiare l'amara pillola del protestantesimo. Di conseguenza per Alessandro VII (1655-1667) la straordinaria conversione regale della sovrana protestante è un evento storico da sfruttare al massimo dal punto di vista religioso e anche pubblicitario. 

LA CONVERSIONE. La cerimonia ufficiale dell’abiura si  svolge a Innsbruck, il 3 novembre del 1655, e subito dopo l’ex regina, attraversata l’Italia in trionfo, si recherà a Loreto per deporre ai piedi della Madonna la sua corona e il suo scettro Quindi a Roma, Cristina sarà ricevuta con altra memorabile cerimonia dal vicario di Cristo, il papa.
Per arrivare a Roma, Cristina percorre la via adriatica, la stessa dei pellegrini , e passa a Verona, Mantova, Parma  poi entra nei territori pontifici. Ferrara, Bologna, Faenza, Forlì, Cesena,  Rimini, accolgono Cristina con feste memorabili. Poi passa in Umbria a Spoleto, Terni,  per avvicinarsi sempre più a Roma  (a Viterbo, Caprarola, Gallese e  Bracciano). La fama mista a curiosità che accompagna Cristina  è tanta: oltre a essere una sovrana di un grande trono, è anche una neo-convertita al cattolicesimo.
Si racconta del clamore che accompagna il corteo della regina da parte della popolazione, e  dei  febbrili preparativi, dei grandiosi allestimenti di archi ed apparati, dei restauri di dimore nobiliari, e dell’organizzazione di sfarzosi ricevimenti.
Pare che viaggi con un seguito, anch’esso impressionante, di circa 250 persone, 200 cavalli e relativi carriaggi.

G.B. Falda, Pianta et Alzata del Giardino 
del Palazzo Pontificio, (sec. XVIII). 
PREPARATIVI E OSPITALITA' PER CRISTINA. Mentre la Regina Cristina percorre la penisola per raggiungere Roma, il papa e i suoi collaboratori pensano come organizzare il benvenuto e l'ospitalità.
Il Cardinal Sforza Pallavicino descrive, nell'1838, il viagggio fatto a Roma dalla Regina (vedi nota). Certo per il papa, e i suoi collaboratori è un evento unico e raro, cui non sono assolutamente preparati. E lo stesso papa dimostra delle perplessità ad accogliere una donna nelle stanze vaticane. Sarebbe però stata una scortesia non ospitare la regina, quindi si decide di alloggiarla in un appartamento de l grande palazzo vaticano, lontano  dall'appartamento del papa.
Questo arrivo coinvolge il papa, la corte,  e la famiglia  pontificia. E  organizzare, seguendo la prassi diplomatica, il ricevimento della Regina,  la sua ospitalità  non è impresa facile!
Infatti, come riportano le carte d’archivio, i preparativi per il soggiorno di Cristina a Roma e in altre località comportano parecchi problemi e retroscena gustosi.
ALLESTIMENTO DELLE STANZE DELLA REGINA. Per le stanze della Regina servono oggetti d’argento da mettere a disposizione della Sovrana e altri  oggetti di uso personale,  che il livello sociale della Regina richiedeva. 
Lo stesso dicasi per l'argenteria da parata per la sala da pranzo, che  serviva a dimostrare il livello sociale,  quello del padrone di casa, in questo caso del papa.
Sembrerà curioso, ma  il palazzo apostolico, che deve ospitare Cristina, è privo di parecchi oggetti. Infatti manca l 'argenteria da camera' da collocare nelle stanza della Regina, cosìcome  manca di alcuni pezzi il cosìdetto argento da parata, usato per l’ allestimento dei sontuosi banchetti degni di una regina. Come fare?
Si chiede in prestito alle famiglie nobili romane. Troviamo coinvolti in questi prestiti il meglio dell'aristocrazia romana, principi, marchesi, duchi, monsignori e nobili famiglie. 
In particolare i prestiti riguardano anche oggetti per il guardaroba, nonchè piatti argentati.
Proprio così. Ma non solo. Anche nelle altre città in cui si ferma la Regina nello stato pontificio, prima dell’arrivo a Roma, il suo passaggio crea problemi. 
A tal proposito viene redatta una dettagliata lista di tutti i pranzi  e le cene offerte alla Regina, in modo da ottimizzare le posate!!
Ebbene si!! Mancavano proprio le posate, in quanto oggetto di lusso. La forchetta in particolare era generalmente a due punte, lavorata con metalli preziosi, come oro, argento, madreperla, tartaruga, spesso decorata in modo raffinato e fantasioso.

ASR, Catasto alessandrino
(particolare) sec. XVII
CIBO E BANCHETTI. Delle spese fatte per il cibo per i banchetti della Regina e per il mantenimento della numerosa corte  si è già parlato in un articolo precedente (per saperne di più).
La liste delle spese sostenute dal papa però si allunga ulteriormente. Ci sono da pagare infatti i conti delle varie osterie poste lungo il tragitto, l'ingaggio di facchini per allestire a Roma vari punti di ospitalità  per gli accompagnatori. La lista delle spese contiene poi consistenti spese per il vino, per le candele e torce.[continua]
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P.Sforza Pallavicino, Descrizione del primo viaggio fatto a Roma dalla Regina di Svezia...., Roma, 1838