26 agosto 2010

Industria e commercio nello Stato pontificio. Visite e censimenti (1)


ASR, esempio di un Breve (1592, Clemente VIII)

I grandi cambiamenti politici, amministrativi e sociali che si verificano all’interno di ogni Stato richiedono un adeguamento delle istituzioni e del sistema nel suo complesso. Pensando al passato, qualsiasi riorganizzazione richiedeva anzitutto una buona base di conoscenze delle realtà su cui si voleva intervenire. Nell’amministrazione pontificia queste conoscenze si acquisivano incaricando alcuni prelati, particolarmente esperti nell’amministrazione pubblica, di visitare i territori lontani dal centro.

LE VISITE. Il sistema delle visite nelle varie province si era consolidato da tempo. Basta risalire al famoso Sisto V, che nel suo pontificato (1585-90) si contraddistinse nell’opera di riorganizzazione in senso centralistico del dominio temporale della Chiesa e a lui, come ai suoi immediati successori, si deve la nascita di gran parte delle istituzioni funzionanti sino alla fine del secolo XVIII. Con una serie di brevi, datati tutti 15 settembre 1587, egli nominò i prelati visitatori delle singole province dello Stato.
Ricamatrice
(Encyclopedie D'Alembert - Diderot)

CENSIMENTI. L'’osservazione diretta delle realtà locali sfociava poi in preziose relazioni di carattere politico- amministrativo, in cui si esponevano i risultati della visita.
C'erano altri modi per conoscere i vari contesti che si voleva riorganizzare? Molto utilizzato era il sistema delle assegne, simile ad  una odierna autocertificazione (vedi altri articoli), che però si applicava perlopiù al sistema fiscale.  
E a partire dal secolo XVIII in poi, venivano utilizzati i censimenti, ovviamente eseguiti con tempi, modalità e scopi  diversi da quelle odierni.
Abbiamo ritrovato gli atti preparatoridi un censimento  in un registro, datato 1787  e denominato: Catalogo delle manifatture dello Stato Pontificio.


FABRIZIO RUFFO. Dietro questa operazione troviamo il cardinale Fabrizio Ruffo, uno dei più importanti protagonisti della vita economica di Roma, nominato dal papa  Pio VI  nel 1785 Tesoriere generale della Camera Apostolica. Fu lui stesso ad incoraggiare e avviare questo censimento, che doveva essere un punto saliente delle varie iniziative intraprese nell'ambito del piu' generale indirizzo di sviluppo dell 'agricoltura, dell'industria e del commercio. Tutta questo lavoro preparatorio culminò in vari provvedimenti legislativi, emanati negli anni 1785-1794 dal tesoriere generale. La modalità del censimento, innovativo per i tempi, era stata un'occasione per cominciare a conoscere la  realta' socio-economica-amministrativa dello Stato. Ma non bastò alla politica del Ruffo [continua]
Prodotti dei calzolai e stivalai
Encyclopedie D'Alembert - Diderot
Prendere decisioni nel sistema paludoso romano non paga! E così il Ruffo si fece molti nemici nella corte papale, e lo stesso Pio Vi lo fece dimettere dalla carica di tesoriere. (La storiografia sullle luci e ombre dell'azione del Ruffo è molto vasta).
Ricordiamo solo che è del 1786 l'emanazione dell'importantissimo editto sulle gabelle generali ai confini dello Stato pontificio (con esclusione però delle Legazioni di Bologna e Ferrara e i due stati di Avignone e Benevento), culmine del pontificato di Pio VI. Questo provvedimento era strettamente collegato con la necessità di liberare le merci che circolavano   nello stato pontificio dalla miriade di gabelle imposte dalle diverse Comunità e aiutare così la circolazione delle merci in generale.

LE CARTE D'ARCHIVIO. Nell’ Archivio di Stato di Roma si conservano varie relazione redatte con queste modalità e con questi scopi, in particolare nel fondo Camerale II, Camerlengato e tesorierato. Il Catalogo di cui sopra è conservato nell'Archivio di Stato di Roma nella miscellanea Camerale II , Commercio e industria.
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(*)Di fatto dalla fine del sec. XIV si viene affermando un nuovo genere di documento: il cosidetto  breve, che per la riservatezza della materia trattata, non veniva prodotto dai normali uffici della cancelleria, ma direttamente dal segretario personale del pontefice.Accanto ai privilegi e alle litterae e bolle, i brevi sono uno dei tre maggiori generi di documenti pontifici utilizzati. Di solito il breve- composto da un testo appunto breve - è scritto su una pergamena sottile e accuratamente trattata su entrambi i lati (pergamena virginea) ed è munito del sigillo in cera rossa recante l’impressione dell’anello del pescatore(anulus piscatoris), che serve a chiudere il documento. L'anello del pescatore è un sigillo utilizzato fino a metà ottocento per sigillare ogni documento ufficiale redatto dal papa, o da lui controfirmato. Era il sigillo personale del pontefice detto appunto anello del pescatore per l’originaria presenza di S. Pietro che getta le reti, e che veniva spezzato alla morte del papa (Vedi Segreteria dei brevi, conservati nell'Archivio Segreto vaticano).