28 maggio 2010

Viaggiare per lavoro nello Stato pontificio (secolo XVIII)

ASR, Catasto Alessandrino,
Porta del popolo e via Flaminia (particolare)

 Anche nelle epoche passate, alcune alte cariche dell’amministrazione pontificia facevano dei viaggi di lavoro, quelle che attualmente vengono chiamate  missioni .
In alcuni documenti conservati nell’Archivio di Stato di Roma risalenti alla fine del secolo XVIII, troviamo delle istruzioni piuttosto precise per rimborsare le spese di viaggio (alcune volte chiamate gite), effettuate fuori Roma .

RIMBORSI PER MISSIONI. Una testimonianza delle attività svolte dei vari funzionari in missione e dei rimborsi, cui gli interessati avevano diritto.
Ovviamente in cima alla lista c’è il tesoriere generale della RCA (=Reverenda Camera apostolica),  il ministro delle finanze pontificie, che in viaggio era rimborsato di tutte le spese, le cosidette ben’andate (riferite ale mance fatti ad osti e postiglioni ) e dei viveri. Al suo seguito c'erano dei servitori, un cocchiere, uno o due camerieri anch’essi pagati dall’amministrazione. Non si trova traccia invece di alcuna diaria giornaliera data a questo importante ministro.
Queste istruzioni sono piuttosto dettagliate e nominano altri funzionari, con compiti e retribuzioni diverse.
Anche il Computista della RCA non percepiva una diaria giornaliera. Egli era a capo dell’ufficio al quale era devoluto il compito del rendiconto contabile delle entrate e delle uscite dello Stato pontificio e della formazione del bilancio consuntivo (attuale capo della ragioneria dello stato). Si recava fuori Roma per affari collegati ai molti appalti stipulati. Veniva però rimborsato di tutte le spese correnti per cambiature di cavalli, benandate, cibarie e per i servitori al seguito. Invece per consegnare documenti relativi a qualche appalto,  non riceveva rimborso alcuno.
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Roma da Monte Mario (Salomon Corrodi 1880)
Il sistema dell' appalto e delle privative stipulate con gli imprenditori era il sistema più utilizzato nello stato pontificio per gestire ad es. anche la riscossione di tasse, manifatture, manutenzioni varie, opere e servizi (etc). Dietro corresponsione di una cifra pattuita con l'amministrazione pontificia, l'imprenditore era tenuto ad organizzare con propri mezzi l'oggetto dell'appalto, assumendosene i rischi e il ricavato.
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Seguono in dettaglio i trattamenti di missione per  i vari sostituti camerali, sempre per affari attinenti alle consegne o controlli per gli appalti stipulati fuori Roma.
Per portare a termine mandati per conto dell’amministrazione della giustizia, anche il Giudice criminale, oppure il suo sostituto, in compagnia di  un notaro per stendere gli atti si recavano fuori Roma. Erano accompagnati da birri, caporali e dal Bargello.
Veniamo ad un'altra categoria: quella degli architetti camerali. Pagati per eseguire perizie, misure e stime di immobili, terreni, acquedotti e quant’altro faceva parte degli interessi statali , non potevano però contare su uno stipendio fisso. Ricevevano gratifiche(=ricompense) in occasione di qualche lavoro particolarmente gravoso.  In viaggio i due architetti percepivano invece una diaria, più il rimborso delle spese per cibarie, mance per per le benandate e altre spese minute. Per il  trasporto,  che avveniva in calessi pagava sempre direttamente la RCA.
Stesso trattamento quando andava fuori città anche per l' architetto del fiume Tevere, anch'egli  senza  stipendio fisso. Andando fuori  Roma  per conto della Camera apostolica per controllare i problemi del fiume che scorreva dal Monte Fumaiolo fino a Roma, era accompagnato da un aiutante più giovane. Veniva pagato per le operazioni di misura, stime, relazioni e piante oltre al rimborso spese.
L’Agrimensore camerale era invece incaricato di stimare le superfici di terreni, tenute, vigne, macchie, lavori di fossi e altro in campagna, ed era anch’esso accompagnato da un aiutante giovane. Un rimborso veniva dato per le operazioni fatte a tavolino cioè le relazioni, la stesura di piante e anche le misurazioni sui terreni  con tariffa diversa a seconda dei terreni.
Nell’elenco vengono nominati i rimborsi per i viaggi effettuati dal prelato Commissario delle armi, che comandava la milizia terrestre e del Commissario del mare, a capo della flotta cui spettava la difesa delle coste. Al primo veniva dato solo il  rimborso per il trasporto. al secondo invece che si recava ogni anno al porto di  Civitavecchia  riceveva 100 scudi all'anno. Non potevano contare su spese delle cosìdette buonemani, cioè mance (extra) che servivano a migliorare le comodità dei viaggi.
Viaggiava poco invece il  Commissario delle RCA  che  aveva il compito di sorvegliare  tutti gli interessi della RCA in tema di entrate fiscali (infatti insieme al tesoriere generale soprintendeva alla contabilità di appalti, dogane e gabelle, privative, etc) e di demanio (affitti di beni camerali in tutto il territorio dello Stato) e di fare in modo che questi venissero sbrigati in tempi celeri,  ed dei proventi camerali derivanti da gabelle, dazi, affitti e appalti.