25 novembre 2009

Gioielli requisiti per pagare Napoleone (1796/97) - 2


Oro, argento  non furono  sufficienti per pagare l' enorme somma  stabilita dal Trattato di Tolentino del 1797.
Non era facile per il fisco accertare il reale possesso di  questi oggetti di lusso in mano ai privati, alle chiese, alle istituzioni religiose (etc).
E quindi le entrate furono, secondo quanto scritto nei bandi ed editti successivi, un flop!
A ciò contribuì anche chi, avendo  messo da parte qualche capitale, si offrì  per comprare al mercato nero oggetti che altrimenti sarebbero stati valutati in base al peso, e   poi fusi, squagliati come dire annullati. Che peccato!!

IL RICAVATO DELLA REQUISIZIONE NON BASTA E ALLORA ALTRE REQUISIZIONI. Come fare per onorare il debito con Napoleone e i francesi? A causa delle circostanze sempre più critiche, il governo  deve  stabilire norme più severe. Come già detto, tuttociò era conseguenza del modesto ricavato delle precedenti confische, che non avevano assicurato un introito sufficiente a pagare quanto stabilito dall’art. 10 del trattato di Tolentino, cioè la somma di 15 milioni di lire tornesi di Francia, dei quali 10 milioni in contanti e cinque milioni in diamanti e altri effetti preziosi..

Il governo estende la  requisizione anche alle gioie, penalizzando ovviamente i ceti più ricchi, fra cui anche le alte  gerarchie ecclesiastiche.
E chi altro poteva contribuire, visto l 'estrema povertà del popolo? Si stabilisce così che : chiunque si trovasse in possesso di gioie bianche, colorate e di qualunque specie, compreso anche le perle sciolte o legate in qualunque forma eccetto quelle legate in anelli dovessero consegnarle entro 8 gg. al Monte di pietà. Passato questo termine, nessuno uomo o donna poteva tenere le gioie o portarle in scatole o in ritratti, o in qualunque altro ornamento o maniera. Vengono quindi, anche con notificazioni successive, stabilite le norme per consegnare i preziosi, le persone che dovevano riceverli, le modalità della loro custodia, del loro peso e della loro la stima. 
Per l'argento e l'oro si stabilisce il pagamento di scudi 1 e baiocchi 35 per ogni oncia, aumentato di 1 paolo per oncia per la quantità esistente presso i gioiellieri, in compenso del lavoro di manifattura.
Gioielli da corpetto

LA MODA. Perchè  si pensa a requisire proprio le gioie? Perchè erano molto utilizzate, andava di moda sia per prestigiosi oggetti a carattere religioso e non, ma anche  nella moda. Ovviamente in quelle epoche solo i ceti ricchi potevano seguire la moda o acuistare oggeti di tal valore. 
Dalla Francia rivoluzionaria si era cominciato  a sviluppare  vestiti più semplici, di taglio affusolato che le signore indossavano con entusiasmo : la vita era disegnata sotto al seno, amplissima la scollatura, le maniche corte a palloncino. La riscoperta dell' arte greca influenzava perfino le acconciature  delle  signore, che appaiono  nei ritratti dell'epoca , con capelli rialzati, spesso fasciati da bende ricamate. Tutto valorizzato da gioie,  mentre rifiorisce l’arte del cammeo.

STIMA DELLE GIOE. Più complessa si presentava la stima delle gioie. Il governo infatti cercava di rassicurare tutti i possessori e non creare allarmismi!!
Per facilitare la consegna di chi, non fidandosi, non voleva depositarle in mano del custode del Monte di pietà (Pietro De Angelis), ritirandone la ricevuta, la'mminsitrazione nominava perito della Reverenda Camera apostolica (il ministero delle finanze di allora) il gioelliere Carlo Sartori.
Si trattva di un tentativo da parte dell’amministrazione di acquietare gli animi e superare il clima di sfiducia creatosi fra chi era colpito da tali provvedimenti, assicurando questi ultimi che la stima delle gioie sarebbe stata fatta a prezzi giusti e correnti. Mentre l'amministrazione finanziaria poteva avvalersi di un esperto perito chiamato a fare i suoi interessi, diversa era la situazione dei possessori dei preziosi. Questi beni avevano infatti un valore diverso e superiore rispetto alla stima, che teneva conto solo delle pietre e non della manifattura. la situazione si complicava sempre di più. Per problemi insorti in queste operazioni si nominarono in aggiunta altri tre periti . Anche in questo caso furono scelti tre gioiellieri, i cui nomi erano Michele Maselli, Nicola Garzoni, Vincenzo Gelpi , incaricati di curare gli interessi dei proprietari degli oggetti da stimare.

LE CARTE D'ARCHIVIO. E' possibile seguire tutti gli aspetti della Requisizione di oro, argento e gioie nel fondo Collezione delle Assegne, conservato nell' Archivio di Stato di Roma. Utilizzimi per ricostriure le vari fase dell'operazione sono anche la collezione Bandi ed editti.