22 novembre 2008

Acquedotti romani. Nuova organizzazione nel secolo XVIII

ASRoma, particolare di piazza Navona
con le tre fontane

Nel '700 si cerca, grazie all'intervento dei pontefici Clemente X e di Benedetto XVI, di riorganizzare il settore degli acquedotti urbani, che, nonostante la sua rilevanza pubblica, si era dovuto accontentare, per il lungo periodo precedente, di interventi frammentari da parte dei vari pontefici, che avevano incanalato nuove acque verso Roma, ma che non avevano avviato una gestione omogenea per tutti e tre gli acquedotti (vergine, felice, paolo). Con provvedimenti datati 26 novembre 1701 e 29 dicembre 1742 inizia una riorganizzazione di questo settore molto importante per Roma.  Si decide così la nomina di un solo prelato e di ministri comuni alle tre aziende e anche si stabilisce una gestione comune delle rendite, in virtù del fatto che per l'acqua Paola e la Felice erano ineccedenza.



RIORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA DEGLI ACQUEDOTTI ROMANI. Un primo provvedimento è datato 26 novembre 1701, con cui si unifica l'amministrazione dei due acquedotti Vergine e Paolo in unico prelato deputato a soprintendere alla loro gestione .

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Benedetto XIV
Un altro passo avanti nella unificazione delle tre aziende delle acque si compie nel 1742: il pontefice Benedetto XIV (Prospero Lorenzo Lambertini 1740-1758), con un chirografo del 29 dicembre, indirizzato al Presidente dei tre acquedotti mons. Passerini, giudicando superfluo il numero dei ministri e provisionati delle tre aziende, con il parere di una Congregazione particolare, decise di ridurre il loro numero. L'amministrazione dei tre acquedotti da questo momento in poi veniva ufficialmente unificata in un' unica azienda con a capo un presidente unico e con un solo esattore delle tasse, un computista per la tenuta delle scritture contabili e un tesoriere per la gestione della cassa della Presidenza. Restava confermato che le somme eccedenti delle rendite delle acque Felice e Paola dovessero servire anche in sussidio delle necessità dell’acqua Vergine.
Con questo provvedimento si può considerare stabilmente definita per tutto il secolo XVIII la fisionomia istituzionale di questa Presidenza.


LE CARTE D'ARCHIVIO. Si può seguire questa riforma nei documenti della Presidenza degli acquedotti urbani presso l'Archivio di Stato di Roma.