14 aprile 2008

Contratti, vendite e concessioni di acqua a partire dalla fine dl 1500

ASRoma, Chirografo di Urbano VIII
Quale  tipologia di documenti  è possibile trovare all'interno dell’archivio della Presidenza degli acquedotti urbani? Molto interessanti risultano i registri redatti e tenuti dai notai segretari e cancellieri delle acque e strade, che si riferiscono ad un arco cronologico piuttosto ampio : dal 1576 al 1821 .
Tramite questi documenti l’amministrazione conservava memoria delle concessioni d’acqua potabile date a privati o ad istituzioni, che potevano essere a pagamento oppure gratuite. In questi registri venivano trascritti, così da poterli consultare ogniqualvolta fosse necessario, i vari provvedimenti relativi alla gestione degli acquedotti romani.
Si tratta cioè di chirografi pontifici e lettere patenti. I  registri di chirografi pontifici (1), sono una raccolta di atti firmati dal papa, con cui ordinava di concedere a titolo gratuito o oneroso determinate quantità di once d'acqua. Questi ordini erano diretti alle magistrature collegiali o monocratiche che di tempo in tempo si occuparono di amministrare questo settore. Nella parte iniziale di ogni provvedimento veniva indicato il magistrato cui il provvedimento stesso era rivolto e che avrebbe dovuto eseguire anche tutte le operazioni correlate alla gestione dell'acqua (controllare i condotti dei privati e punire eventuali abusi, visitare (o far) i condotti e controllare la quantità di acqua erogata in base alle varie concessioni fatte, far pagare le tasse, provvedere ai lavori da farsi, pubblicare bandi ed editti, sindacare e imporre pene, convocare congregazioni, ed emettere le patenti.
Le lettere patenti sono invece atti con cui il magistrato nominato nel chirografo dava esecuzione a quanto ordinato dal papa: vere e proprie atto di consessione di once d'acqua.
Non sempre però veniva emanato scritto qualcosa, infatti spesso ci si riferisce ad un ordine orale (cosìdetto vivae vocis oraculo) del papa ai magistrati competenti - in particolare al Camerlengo.  
A parte, proprio nell'Archivio dei Notai di acque e strade si conservano altri documenti interessanti.
Per gli anni 1567-69 in questi volumi sono inseriti alcuni documenti relativi alla gestione delle acque romane, accanto alla stragrande maggioranza di documenti che invece risultano rogati per il settore strade.

Si inizia così con vari contratti stipulati con le maestranze impegnate in questo opera di ripristino delle antiche strutture. In sostanza dei seguenti tipi di atti: patti, convenzioni e obbligazioni conclusi con le maestranze e dai  vari fornitori e prestatori d’opera; vendite e acquisti di materiale da costruzione; fideiussioni; quietanze.
Ad integrazione di quanto detto all'inizio, altri atti sono relativi alla utilizzazione dell’acquedotto : quali donazioni, vendite e cessioni di once d’acqua di Trevi; inserimento di fistole. Questi tipi di documenti partono invece dal 1571, proseguono anche successivamente e vanno ad integrare la serie delle lettere patenti, inserite nell’archivio della Presidenza a partire però dal 1575.
Questi volumi aggiungono così un’altra tessera al complesso mosaico costituito dalle varie fonti fin qui esaminate per ricostruire questa fase importante nella storia delle operazioni dell’acquedotto di Trevi.


(1) Scritto in latino o in volgare su carta e privo di solennità. Contrariamente a quanto potrebbe dedursi dal nome, questo documento non è scritto completamente di pugno del pontefice; il papa infatti interviene direttamente -almeno in un primo periodo- nella sola sottoscrizione, costituita dal nome del pontefice seguito dall’ordinale.) (vedi:http://asv.vatican.va/it/dipl/chirografo.htm)