2 gennaio 2012

Come vendere un quadro al papa..


Lo sviluppo del progetto di aprire a Roma una fabbrica per la fabbricazione del vetro viene rallentato dall’affaire della vendita delle Nozze Aldobrandine, un grande affresco  romano del I secolo d. C. scoperto sull´Esquilino. Si trattava di una pittura parietale, con scene di preparazione alle nozze scoperta nel 1605 su una casa all'Esquilino e appartenuta alla famiglia Aldobrandini. Per effettuare un primo restauro si era staccato l'intonaco su cui era la'ffresco per trasferirlo su tavole di legno.

TENTATIVI DI VENDITA DEL QUADRO E DUBBI DELL'AMMINSTRAZIONE PONTIFICIA. Come riferito dallo stesso Vincenzo Nelli, proprietario, come già detto, della pittura e imprenditore della fabbrica, un certo Harris di Londra, probabilmente una casa d’aste, gli aveva fatto un’offerta interessante : più di 15.00 scudi. Ci voleva però il permesso dell’amministrazione pontificia per esportare il quadro. L’alternativa era costituita dal far acquistare il quadro dallo Stato. E' quanto scrive Nelli al cardinale Consalvi, segretario di Stato. Dice la verità o è un bluff, per vendere ad un prezzo molto alto la pittura al papa Pio VII, di cui godeva la fiducia? 
Nelli in effetti aveva pagato la pittura 3000 scudi, e si era occupato anche di un nuovo restauro. 
Fra Nelli e il pontefice, fautore del principio di non favorire l’ esportazione fuori dello Stato di un bene culturale, e che voleva anche mantenere la parola data al suo protetto,  si mette di traverso il  cardinale Ercolani, ai vertici dell'amministrazione finanziaria romana.  Ercolani giudica esorbitante la somma richiesta e si mette in allarme, soprattutto perché era sfumata la possibilità  di avere la pittura in cambio di un debito di Nelli,  derivante dalla gestione in rosso di un altro appalto (quello dei Nitri e polveri).

L'ACCADEMIA DI SAN LUCA. Viene così coinvolta  l’Accademia di San Luca per un’esatta valutazione della pittura. Forse perchè non nutriva gran fiducia nell’imprenditore Nelli?
Nella complessa vicenda si inserisce infatti il potente cardinale Ercole Consalvi, Segretario di Stato (**) e capo della Congregazione economica, autorevole commissione istituita nel 1800 per dibattere i problemi relativi al settore economico.  La situazione si trascina almeno fino al 1818, quando Nelli in una lettera scritta a Consalvi si lamenta del perdurare della situazione e di conseguenza della mancanza di capitali, che influiva negativamente sui suoi progetti industriali
Solo dopo la stima del quadro fatta dall’Accademia di san Luca, la pittura fu acquistata dalla Stato per la somma di 10.00 scudi, pagati però a rate dai proventi derivanti dal gioco del lotto (continua).

LE CARTE D'ARCHIVIO E LA BIBLIOGRAFIA. L’archivio della Segreteria di Stato  è conservato presso l’Archivio segreto vaticano. Alcune carte ,  del periodo 1808 -1818, sono nella Miscellanea di carte politiche e riservata conservata presso l'Archivio di Stato di Roma .[immagini: Card. Ettore Consalvi , ritratto, 1800, attribuito a Jean-Baptiste Joseph Wicar (1762-1834) , Anonimo, Le Nozze Aldobrandine, Musei Vaticani]
Questo post è tratto da M.Morena, Amministrazione pontificia e vicende imprenditoriali a Roma: Vincenzo Nelli e la fabbrica privativa di cristalli (1815-1841)  in  Roma fra la restaurazione e l'elezione di Pio IX. Amministrazione, economia, società e cultura, Roma, Herder, 1997.
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 (**) Nello Stato pontificio, la Segreteria di stato era l’organo a diretta disposizione del pontefice incaricato di attuarne e trasmetterne le direttive fondamentali. Dal 1800 al 1806  e dal 1814 al 1823, era a capo della segreteria di stato del pontefice Pio VII , il Card. Ettore Consalvi, che è passato alla storia come abile diplomatico e politico di razza. Anzi è considerato una delle personalità più importanti ed incisive nella storia della Chiesa .
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