ASR, Catasto Alessandrino, particolare della strada Flaminia, fuori porta del Popolo |
MOTIVI DEI VIAGGI. In particolare tra il '500 e il '600, i viaggi fatti dai pontefici avevano come meta le province settentrionali dello Stato pontificio: Bologna, Ferrara, il ducato di Parma e Piacenza (in mano ai Farnese), Perugia, Ancona (etc)...E non era un caso!
Perchè i pontefici. con un numeroso seguito, si recavano in questi luoghi, nonostante le difficoltà che i viaggi in quelle epoche comportavano?
Non certo per motivi religiosi o caritatevoli!!
Questi autorevoli personaggi, eletti non per meriti religiosi, ma in quanto rappresentanti di potenti famiglie, come Della Rovere, Medici, Farnese, Borghese, Ludovisi, Aldobrandini Barberini, Chigi, Pamphili etc...( e la lista potrebbe continuare) avevano fra i loro scopi il controllo delle ricche province settentrionali dello Stato, sottomesse proprio a partire dal secolo XVI in un gioco di poteri e allenze con stati esteri.
SCOPO DEI VIAGGI. Questi viaggi, documentati dalle carte d'archivio, erano occasione anche per incontrare famigliari (nipoti o addirittura figli), insediati da questi papi nepotisti in punti chiave del quadro politico dell'epoca.
Figli e nipoti nominati cardinali, o sistemati in posizioni politicamente strategiche come il caso di Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza, nipote del papa Paolo III.
II pontefici, inoltre, con questi viaggi avevano l'opportunità di controllare l'operato dei loro delegati.
Alcuni di questi viaggi riguardano Paolo III (1534- 1549) della pontente stirpe dei Farnese, Clemente VIII (1592-1605) degli Aldobrandini e Innocenzo X (1644 al 1655), della famiglia Pamphili.
A parte quindi l'importanza politica di queste carte d'archivio, che ci introducono nelle situazione dell'epoca intrisa di alleanze e nepotismo, le stesse si prestano, anche ad altre letture e ci danno altro tipo di informazioni.
Conoscere ad esempio le modalità del viaggio in quelle lontane epoche, i mezzi di trasporto utilizzati per portarsi dietro i viveri (etc), per la cucina e la bottiglieria, per il forno e tutto il resto caricato sui muli.
Ma non basta! A ciò si aggiungono elenchi di spese fatte per mantenere i componenti del seguito del pontefice (ufficiali, tesoriere, datario, scrittori di brevi, cantori della cappella. suonatori etc). Ogni ben di Dio!!!
REGALI PREZIOSI. Va detto che ogni papa si portava dietro e dispensava durante i suoi viaggi preziosi oggetti, che grazie alle liste contenute in questi documenti è possibile conoscere.
Dal diverso valore di questi oggetti, quasi sempre a carattere religioso, si possono ricostruire le gerarchie dei rapporti del papa con i vari sovrani, i nobili, le nobildonne e i personaggi importanti incontrati durante solenni cerimonie.
Viene citato anche Loreto, come santuario toccato in questi viaggio, a cui eran destinato una preziosa statua della madonna in oro.
L'elenco di questi oggetti può continuare: croci con reliquie, libri miniati, quadri d'ebano e argento, preziosi agnus dei, corone, catene, ma anche medaglie d’oro e d’argento e gioielli (etc) per le dame...In alcuni casi viene riportato anche il nome degli artisti orafi e argentieri, che li avevano fatti.
Perchè i pontefici. con un numeroso seguito, si recavano in questi luoghi, nonostante le difficoltà che i viaggi in quelle epoche comportavano?
Non certo per motivi religiosi o caritatevoli!!
Questi autorevoli personaggi, eletti non per meriti religiosi, ma in quanto rappresentanti di potenti famiglie, come Della Rovere, Medici, Farnese, Borghese, Ludovisi, Aldobrandini Barberini, Chigi, Pamphili etc...( e la lista potrebbe continuare) avevano fra i loro scopi il controllo delle ricche province settentrionali dello Stato, sottomesse proprio a partire dal secolo XVI in un gioco di poteri e allenze con stati esteri.
Bologna nel 1500 |
Figli e nipoti nominati cardinali, o sistemati in posizioni politicamente strategiche come il caso di Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza, nipote del papa Paolo III.
II pontefici, inoltre, con questi viaggi avevano l'opportunità di controllare l'operato dei loro delegati.
Alcuni di questi viaggi riguardano Paolo III (1534- 1549) della pontente stirpe dei Farnese, Clemente VIII (1592-1605) degli Aldobrandini e Innocenzo X (1644 al 1655), della famiglia Pamphili.
A parte quindi l'importanza politica di queste carte d'archivio, che ci introducono nelle situazione dell'epoca intrisa di alleanze e nepotismo, le stesse si prestano, anche ad altre letture e ci danno altro tipo di informazioni.
Conoscere ad esempio le modalità del viaggio in quelle lontane epoche, i mezzi di trasporto utilizzati per portarsi dietro i viveri (etc), per la cucina e la bottiglieria, per il forno e tutto il resto caricato sui muli.
S.Anna (G.Hamerani 1679-1709) Medaglia devozionale (Zecca di Roma ) |
REGALI PREZIOSI. Va detto che ogni papa si portava dietro e dispensava durante i suoi viaggi preziosi oggetti, che grazie alle liste contenute in questi documenti è possibile conoscere.
Dal diverso valore di questi oggetti, quasi sempre a carattere religioso, si possono ricostruire le gerarchie dei rapporti del papa con i vari sovrani, i nobili, le nobildonne e i personaggi importanti incontrati durante solenni cerimonie.
Viene citato anche Loreto, come santuario toccato in questi viaggio, a cui eran destinato una preziosa statua della madonna in oro.
Se ci fermiamo a riflettere, questa usanza è viva anche oggi: quando il Papa riceve o si reca in altri stati o incontra qualche personaggio importante c’è sempre uno scambio di doni.
medaglia di Clemente XII (Zecca di Roma ) |
LE CARTE D'ARCHIVIO. Alcuni documenti dell' Archivio di Stato di Roma riferiscono di numerosi viaggi, fatti in epoche lontane, che spingevano il papa a muoversi da Roma per molteplici ragioni. Un' eco fortissima di importanti eventi, collegati a queste visite, si ritrova in alcuni registri (vedi ASR, Camerale I, Viaggi dei pontefici e sovrani. Per l'inventario di questa serie, vedi A. Corbo, in Rassegna degli archivi di Stato, 1965, n.3) scritti però senza lo scopo esplicito di trasmettere conoscenze su questi avvenimenti, ma principalmente per fini contabili: l'intenzione era quella di rendicontare le consistenti spese, che questi avvenimenti eccezionali comportavano per l'amministrazione finanziaria dello Stato pontificio, sempre in difficoltà economica.