22 dicembre 2016

Da Stoccolma a Roma. La regina Cristina di Svezia/1


Roma, 19 aprile 1689 presso lo studio del notaio del Tribunale dell’Auditor Camerae  Laurentius Bellus, si apre un importante testamento : è quello della defunta regina Cristina di Svezia (1626 – 1689),  che nomina suo erede universale il cardinale Decio Azzolini, importante personaggio della Curia romana e suo amico e confidente.  

TESTAMENTO DI CRISTINA DI SVEZIA.
Oggi questo  importante documento, insieme al volume che contiene il corposo inventario dei beni delle regina, è conservato presso l’Archivio di Stato di Roma.
Ma andiamo con ordine. Cristina  è stata protagonista di una delle più inconsuete vicende della storia europea. Figlia del protestante re Gustavo Adolfo II di Svezia regna sulla fredda e lontana Svezia fino al 1654. 
Quando, improvvisamente, la sua inaspettata conversione al cattolicesimo, l’abdicazione al trono e il trasferimento a Roma sconvolgono il corso della storia.
 
L'ARRIVO A ROMA DOPO LA CONVERSIONE. Cristina di Svezia giunge a Roma il 20 dicembre 1655. E' accompagnata dalla fama di donna di straordinaria cultura e carattere deciso. Le cronache raccontano della sua insofferenza per le rigide regole del protestantesimo  e della sua segreta conversione cattolicesimo.
Conosce l’effetto destabilizzante del suo gesto, le gravi conseguenze cui va incontro e i pericoli a cui si espone.  Perciò prima di fare il gran passo, grazie ad alcuni fidati diplomatici,  sonda le possibilità di appoggio e di futura protezione: a Roma presso Innocenzo X (1644-1655), a Parigi  presso il re Sole Luigi XIV, e a Madrid dal re Filippo IV.  
La cavalcata
di Cristina
 di Svezia 
in Roma 
Le risposte sono piuttosto deludenti. Infine sceglie Roma. E il papa detta la condizione essenziale per l’ingresso della regina nel Cattolicesimo: deve far una pubblica e definitiva abiura della religione protestante
A quel punto Cristina decide di uscire allo scoperto e fa i primo passo per la realizzazione del suo disegno: l’abdicazione al trono.

IL VIAGGIO DI CRISTINA FINO A ROMA. Dalla lontana e gelida Svezia, attraversando l'Europa del nord arriva, dopo varie tappe, nei territori pontifici per recarsi a Roma dal neo eletto Alessandro VII (1655-1667).
Cristina, lo testimoniano le carte d'archivio, passa per Forlì, Cesena, Rimini, Cattolica, Ravenna, Pesaro, Fano, Sinigaglia, Ancona, Macerata, Tolentino e Camerino, Ferrara, Bologna, Terni , Spoleto, Foligno, Viterbo, Gallese, Caprarola, Bracciano, e infine Roma.



CRISTINA ENTRA DA PORTA DEL POPOLO. E’ un successo per Cristina, ma soprattutto per il pontefice e per il cattolicesimo. Perciò  l'ingresso in Roma da Porta del popolo della Regina convertita  deve esseretrionfale.  
Ed è Alessandro VII a decretare grandissimi festeggiamenti per l’arrivo di Cristina, nella sua nuova veste di regina cattolica, nella città papale. Infatti tre giorni dopo l’entrata in sordina, il 23 dicembre vi fu l’ingresso trionfale, con un grande corteo che attraversò tutta la città, con la Porta del Popolo per l’occasione, completata e decorata da GianLorenzo Bernini con i simboli araldici del papa e di Cristina..

E’ il  23 dicembre 1655: l'evento è ricordato nell'iscrizione "FELICI FAVSTOQ(ue) INGRESSVI ANNO DOM MDCLV", su Porta del popolo.   

Porta del popolo,
lato interno 
(G.Vasi)
PREPARATIVI PER OSPITARE LA REGINA CRISTINA. A Roma è lo stesso papa Alessandro VII che ospita Cristina prima nel palazzo Vaticano. Per ricevere un personaggio così importante e simbolico come la regina svedese si mette in moto tutto un microcosmo di facchini e carrettieri  per spostare matarazzi, sedie, letti, tavole, buffetti (buffet), bicchieri (etc) da un palazzo ad un altro per allestire le stanze della Regina. 
C'è poi il problema dell'organizzare dei pasti all'altezza della Regina. Così si deve predisporre la fornitura e trasporto di alimenti di ogni genere: carne, strutto, frutta e ortaggi, pizzicheria, polli, capretti, confetterie, uova...

Inoltre, come in occasione di altre visite, l’accoglienza di personaggi famosi comportava per l’amministrazione pontificia spesso un notevole costo sia per la predisposizione di apparati di accoglienza, ma anche per l’ abbellimento delle città.

CRISTINA A ROMA. Stabilitasi a Roma,  ormai divenuta cattolica, è accolta con tutti gli onori dal nuovo pontefice e dalla Curia e soggiorna appena arrivata in Vaticano e poi in Palazzo Farnese. 
Il Palazzo fu interamente addobbato con un apparato per la facciata che ne trasformò l’aspetto, con una ricca decorazione barocca disegnata da Carlo Rainaldi, architetto del duca Rainuccio.
festa per
Cristina di Svezia
(cortile di Palazzo Barberini)
Successivamente la Regina Acquista un palazzo alla Lungara palazzo Corsini attualmente sede dell’accademia del Lincei - per farne la sua dimora fissa. Qui raccoglie una  ricca e preziosa biblioteca, una galleria di quadri e statue e un archivio dei suoi documenti. Nella  residenza si circonda di un cenacolo di dotti e di artisti, di letterati e scienziati.

LE CARTE D'ARCHIVIO. I viaggi della Regina Cristina nello Stato pontificio trovano vari riscontri nei documenti dell’ Archivio di Stato di Roma.  Parecchie carte contabili infatti rendicontano le spese fatte dall'amministrazione pontificia per ricevere la regina e il suo seguito, negli spostamenti fatti  a Roma  e nello Stato pontificio negli anni 1655-56. Alcune di queste spese contabilizzate riguardano tutte le necessità che gli spostamenti  e l'ospitalità di un personaggio così importante richiedeva: vitto, , alloggio per la regina e la corte al seguito, mezzi di trasporto, mantenimento dei cavalli, cioè stallatico e biada.
ASR, Firma autografa della
 Regina Cristina
 in calce al testamento
Non solo! In questi "aridi" elenchi è riflesso tutto il fervore di attività legate all'accoglienza  dovuta alla Regina nei sue visite.
Molti aspetti della vita romana di Cristina sono già stati studiati, anche grazie  a quella ricchissima fonte di notizie che sono i protocolli dei notai che rogavano a Roma in quel periodo, a disposizione presso lo stesso archivio romano. 
Alla  morte della regina Cristina la sua biblioteca privata e i documenti del suo archivio sono andati in eredità all’Archivio segreto vaticano e la Biblioteca Apostolica vaticana. E inoltre fra i cosidetti Documenti della Storia l'Archivio vaticano conserva l'importante atto di abdicazione di Cristina al trono svedese.

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