22 ottobre 2007

Vigilare sull'edilizia a Roma nel '400 .I Maestri di edifici e strade.


Verso la fine del Rinascimento Roma rimaneva – nonostante alcune recenti innovazioni edilizie e prestigiose costruzioni - sostanzialmente una città caotica d’aspetto medioevale. 
Proprio tra la seconda metà del ’400 e il ‘500 si attua, grazie alla volontà di alcuni pontefici e alla legislazione emanata per regolamentare i lavori pubblici, un indirizzo politico teso a diminuire l'interesse di privati a favore di una maggiore utilità pubblica. 

MAESTRI DI STRADE E EDIFICI. A tale scopo si precisano e sostanzialmente si rafforzano le funzioni  dei Maestri delle strade e di edifici. 
Questa magistratura era stata istituita dal comune capitolino in periodo medioevale proprio per dirimere le questioni collegate al disordinato sviluppo urbanistico di Roma, che avveniva senza regole ed era troppo legato ad interessi privati.
I Magistri sono già attivi a Roma dai secoli XIII e XIV. Il loro operato ci riporta ad una Roma particolarmente caotica e litigiosa, dove si litiga spesso per problemi collegati a confini, alle mura, agli scoli e ai deflussi delle acque. 
E così, in quest'epoca, l'attività prevalente dei Magistri è proprio quella di giudici nel dirimere tutte queste controversie. A ciò si aggiunge anche una facoltà ispettiva sulla viabilità e nettezza urbana di Roma.
I pontefici comunque si appoggiano a questa magistratura, a cui progressivamente verrà attribuito un ruolo decisivo nello sgombrare la città dall'invadenza dell'abusivismo privato.  
La storia collegata  alla politica urbanistica di Roma è un intricato intreccio di  provvedimenti pro e contro questi magistrati, sia per porre rimedio alla   inadempienza  e negligenza spesso dimostrata nello svolgimento dei loro incarichi, sia per questioni attinenti alle volere dei pontefici.  
Il percorso lungo e travagliato iniziato all'epoca di Martino V,  si completa solo  nel corso del '400 prima con Niccolo V (1447-55)  e poi con Sisto IV (1471-1484) quando i Maestri di edifici e  strade entrano definitivamente a far parte dell'organigramma  delle magistrature dipendenti dall' autorità pontificia. 
In quanto tali gli vengono riconosciuti compiti e responsabilità, e vengono dotati di strumenti idonei a perseguire la volontà pontificia.

LE LICENZE EDILIZIE. Ma ancora più importante è il controllo e la gestione del suolo pubblico tramite la concessione di licenze edilizie, che rappresentano un ruolo chiave nella risistemazione urbana di Roma. 
E il '400  è un momento d'oro per l'edilizia pubblica e privata! 
Da un lato c'è il papato che, dopo l'esilio avignonese,  vuole riprogettare la città sede dell'autorità pontificia e simbolo della cristianità, dall'altro un nucleo di privati che, approfittando delle poche regole stabilite fino a quel momento per ottenere concessioni di suolo pubblico, si erano dedicati con profitto agli investimenti immobiliari.

Non a caso proprio le licenze edilizie e i pemessi di costruzione sul suolo pubblico diventeranno un valido strumento in mano ai pontefici per controllare lo sviluppo urbanistico di Roma. E così le licenze diventano terreno di scontro fra il papato e i Magistri. Magistri proprio su questo campo combatteranno una dura battaglia per difendere questa loro importante prerogativa anche nel secolo successivo. In pochi decenni infatti i Magistri verranno espropriati di questa facoltà a favore prima del  Camerlengo  e solo successivamente del Presidente delle strade.
Creato per affiancare il Camerlengo nelle decisioni più importanti, quali proprio la concessione di suolo pubblico, il presidente all'inizio si sovrappone ai Magistri. Fino ad arrivare al '600, quando i maestri delle strade dovettero cedere  la direzione del settore al presidente.

GLI STATUTI DEI MAGISTRI. Come testimonianza di  tutte le funzioni attribuite ai maestri di strade  si possono leggere gli statuti (1410 e 1452).  
Si tratta di raccolte delle norme fondamentali, che delineano le loro funzioni, che si accrescono nel tempo.  Come esempio valga la gestione, il controllo e le riparazioni del corso delle acque e i problemi ad esse correlati, che insieme al controllo del corso del fiume e alle riparazione dei sistemi fognari entrano nella loro sfera di azione.

LE CARTE D'ARCHIVIO E LA BIBLIOGRAFIA. Poca è la documentazione per i Magistri..Presso l' Archivio storico capitolino, sono conservati alcuni registri di licenze dei Magistri realtivi al 1586-89 e 1602-34. Alcune testimonianze sono nella  documentazione  statutaria emanata nel secoli XIV- XV e in alcune bolle pontificie cfr. C. SCACCIA SCARAFONI, L’antico statuto dei “magistri stratarum” e altri documenti relativi a quella magistratura, in in «Archivio della Società romana di storia patria», n. 50, fasc. III-IV (1927), pp. 239-308. 
Per il '400 e '500 , l'archivio della Presidenza delle strade è lacunoso,  la documentazione inizia ad avere consistenza dagli anni sessanta del '500. In questo periodo, comincia a formarsi la documentazione dell'importante archivio dei Notai di acque e strade (vedi sotto), e quella delle lettere patenti, conservate, nell'Archivio di Stato di Roma, nella Presidenza delle strade.  Si tratta di una ricca serie di licenze edilizie  e permessi di costruzione sul suolo pubblico rilasciate dai Magistri: le cosìdette lettere patenti, , che con poche lacune , registrano il lavoro svolto a Roma da questa magistratura  per il periodo tra seicento, settecento fino al 1833, con qualche lacuna.

Vedi anche :   O. Verdi, Maestri di edifici e strade a Roma nel secolo XV, Roma nel Rinascimento, 1997.
Interessante è poi l'enciclopedia Treccani dei Papi alla pagina : http://www.treccani.it/enciclopedia/martino-v-papa/
Per i Notai che rogavano a Roma  segnaliamo la recente pubblicazione In presentia mei notarii, piante e disegni nei protocolli dei notai capitolini (1605-1875) a cura di Orietta Verdi.
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[Immagini: N. 1 . Pietro del Massaio, Pianta di Roma, 1472]
Immagini .N.2 Roma nel rinascimento]